La tendenza alla crescita dei volumi di compravendite nel settore residenziale italiano si conferma anche nel secondo trimestre: come sanciscono gli ultimi dati forniti dall’OMI – Agenzia delle Entrate, nello scorso quarto le transazioni abitative sono cresciute del 3,9% rispetto allo stesso periodo del 2018 e, pur in rallentamento rispetto a quanto verificato nel trimestre precedente (+ 8,8%), trova certezza una tendenza di sviluppo continuativo che dura dal 2014.
Ma come è andata a Milano?
Buona spinta delle compravendite
Osservando i dati milanesi, e ponendoli a confronto con quanto avvenuto nel resto d’Italia, si può essere sufficientemente lieti del trascorso più recente del mercato abitativo del capoluogo lombardo.
I dati OMI affermano infatti che a Milano le compravendite residenziali sono cresciute del 6,1% su base annua nel secondo trimestre. Un’informazione statistica che, pur manifestando anche nel territorio della metropoli lombarda un rallentamento rispetto a quanto realizzato nel primo trimestre (+ 11,3%), consente a Milano di ergersi a seconda grande città italiana con la migliore prestazione, dopo il + 11,9% di Bologna e davanti al + 2,7% di Roma (peraltro, le uniche tre aree urbane metropolitane dove il trend delle compravendite si mantiene positivo da inizio anno).
In termini assoluti, il trimestre si chiude con 7.080 transazioni notarili, che sommate alle 6.119 transazioni del primo trimestre, permettono a Milano di contabilizzare 13.199 operazioni nella prima metà d’esercizio. Con tale volume, Milano ribadisce la sua posizione di seconda città italiana per numero assoluto di operazioni, dopo le 16.690 transazioni di Roma.
Per quanto poi concerne la superficie media, Milano agisce in controtendenza rispetto alla Capitale: nell’area urbana, infatti, sono state compravenduti appartamenti per un totale di 588.069 metri quadri, con una superficie media di 83,1 metri quadri, ovvero 1,1 metri quadri in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Gli appartamenti più richiesti sono quelli di metratura più ridotta, con il taglio da 50 – 85 metri quadri che assorbe il 41,1% del mercato, davanti al 21,4% della classe dimensionale più contenuta, quella sotto i 50 metri quadri.
Depositi e box auto, confermato l’interesse degli acquirenti
Buone notizie sembrano arrivare anche dai dati statistici che l’OMI ha fornito in relazione ai depositi pertinenziali e ai box auto.
I primi, che comprendono principalmente le cantine e le soffitte, hanno permesso di concretizzare 1.144 operazioni nel trimestre, il 12,7% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche in questo caso parliamo di un dato in rallentamento se confrontato al primo trimestre (+ 28,7%), ma pur sempre una delle eccellenze in ambito nazionale. Quasi stabile (+ 0,1 metri quadri), la superficie media compravenduta in questo settore (9,4 metri quadri).
È andata ancora meglio al settore dei box e dei posti auto. Milano è infatti l’unica grande città della Penisola in cui il trend ha addirittura accelerato dal primo (+ 17,1%) al secondo trimestre (+ 18,9%) a conferma di quanto sia ambito il ricorso a una superficie urbana da destinare alla propria vettura. A crescere è anche la superficie media, che sale di 0,7 metri quadri, per una classe “tipo” di 17,2 metri quadri.