Immobili residenziale: 2019 positivo, ma la scommessa è sul 2020


Il 2019 si è concluso con uno scenario tendenzialmente positivo per il mercato immobiliare residenziale: come accerta l’Osservatorio Immobiliare 2019 di Nomisma sul mercato residenziale, infatti, i segnali provenienti dal livello dei prezzi e dai volumi di compravendita sembrano confortare gli analisti e gli investitori.

Ma quali sono le principali considerazioni effettuabili sul residenziale italiano delle grandi città, e su quello dell’intero territorio dello Stivale?

Compravendite in ripresa, vicini i livelli del 2008

Come ampiamente atteso, il primo dato sufficientemente positivo sembra essere quello del volume delle compravendite residenziali, che nel 2019 dovrebbero chiudersi intorno alle 590 mila unità: il dato dovrebbe essere replicato anche nel 2020, mentre per poter ottenere il superamento della soglia delle 600 mila unità compravendite nel mercato immobiliare residenziale bisognerà probabilmente attendere il 2021.

In tale scenario, si noti come il livello delle compravendite sia già superiore a quello di 10 anni fa per quanto concerne il recinto delle sole grandi città, mentre siamo ancora un po’ distanti per quanto concerne l’interno territorio nazionale, con un deficit di circa 60 mila unità. La situazione a livello nazionale è tuttavia ben eterogenea: alcune grandi città come Milano e Bologna vantano già dei livelli di compravendite immobiliari superiori al 2008, mentre alcuni altri mercati importanti risultano essere particolarmente sottodimensionati, come quelli siciliani, e altri ancora – come Venezia e Firenze – sono allineati ai livelli del 2008.

E i prezzi?

Negli ultimi anni il tema più annoso dell’analisi sull’evoluzione del mercato immobiliare è sempre stato rappresentato dai prezzi, in grado di inanellare una lunga serie di variazioni negative tendenziali.

Ebbene, la situazione sembra mostrare qualche segno di cambiamento, visto e considerato che i valori di compravendita nelle grandi città sono aumentati dello 0,2% nel 2019 (contro il – 0,9% del 2018), trainata dai contesti territoriali in cui la crescita economica risulta essere pur marcata.

L’auspicio per il 2020 è dunque che l’incremento dei valori immobiliari possa rendersi più esteso, coinvolgendo non solamente le grandi realtà, quanto anche gli ambiti extra metropolitani e di provincia.

Banche sempre presenti: i tassi rimarranno bassi anche nel 2020

Concludiamo infine con uno sguardo al mercato creditizio, che anche nel 2019 ha fornito il giusto supporto alle operazioni immobiliari, pur con una quota calante di compravendite supportate dal mutuo (51,8% contro il 58,2% di un anno prima).

I tassi di interesse sulle operazioni di mutuo dovrebbero continuare a rimanere su livelli piuttosto compressi ancora a lungo, permettendo così di confermare la consueta convenienza all’indebitamento. A proposito di convenienza, prevarrà ancora l’appeal dei mutui a tasso fisso rispetto a quelli indicizzati, soprattutto per le operazioni di lungo termine, mentre sono ben valutabili i finanziamenti a tasso variabile per le operazioni di più corto respiro.

Insomma, un 2020 da vivere con discreto ottimismo con l’impressione di una buona prospettiva di breve termine, e che dovrebbe continuare a contraddistinguersi un per trend di ripresa costante e sostenibile, che confermerà la convenienza ad effettuare un investimento immobiliare nel segmento residenziale.

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