Le banche entrano “di prepotenza” (come dicono in molti) nel mercato immobiliare.
Case in vendita dalle banche, qual è la realtà? Un viaggio fra paure, pregiudizi e processi alle intenzioni.
E’ il tema caldo del settore immobiliare del momento che schiera in prima linea gli agenti immobiliari ed anche i potenziali acquirenti che tentano di capire se veramente possa essere o meno un’opportunità per realizzare il sogno di comprare la prima casa oppure effettuare investimenti immobiliari.
“Ascoltando” i vari gruppi sui Social Network si desume l’esistenza (o meglio, il sospetto) di un certo nesso fra
Banca → Casa → Mutuo. Spesso si cade nel qualunquismo più assoluto e si perdono di vista altri elementi.
Come la penso io?
Non è difficile osservare che grandi gruppi bancari (Unicredit, Intesa San Paolo, Unipol per citarne alcuni) abbiano deciso di entrare nel settore immobiliare.
Per me che svolgo questa professione, cosa significa realmente?
Significa che importanti Società hanno reputato “utile” dopo approfondite analisi di mercato aprirsi ad un settore che in molti considerano “morto” perché hanno individuato un’opportunità di business!
La casa è ancora un grande interesse per gli italiani!
Questa è la prima buona notizia per chi come me svolge professionalmente l’attività di agente immobiliare!
Immobili in vendita dalle banche? Non è proprio così.
Ho visto con molta attenzione un contradditorio fra la D.ssa Anna Carbonelli – Dir. Gen. Intesa San Paolo Casa – e Bruno Vettore – CEO Coldwell Banker Italy –
“Le case non possono essere vendute agli sportelli”.
Il progetto di Intesa San Paolo nasce per fornire risposta ai bisogni NON finanziari di molte persone ma soprattutto dalla richiesta di professionalità e qualità da parte di acquirenti e venditori alla categoria degli agenti immobiliari che a fronte delle commissioni pagate si aspettano un elevato livello di servizio.
Purtroppo dai focus group tale professionalità non è percepita dagli utenti finali (clienti delle agenzie immobiliari) – spiega nell’intervento la D.ssa Anna Carbonelli.
Viene meno il luogo comune che le banche entrino nel settore immobiliare per “liberarsi” degli immobili in sofferenza. I così detti “non performing loans” (NPL).
A tal riguardo, ci eravamo già interrogati su tali aspetti come Arca Immobiliare ed a giugno abbiamo effettuato un sondaggio che almeno a Milano ed in Brianza smentisce tale visione, ma probabilmente a livello nazionale potrebbe essere veritiera.
Anticipiamo stralcio di un report che pubblicheremo nei prossimi giorni. Abbiamo chiesto agli intervistati quanto sia vera questa affermazione “Le agenzie immobiliari non offrono professionalità”
solo il 23% è concorde esplicitamente con la visione espressa sopra.
Le banche entrano nel mercato immobiliare perché hanno intravisto un’importante opportunità di business.
La casa per gli italiani rappresenta il 68% della ricchezza delle famiglie. Per svolgere questa attività sono necessarie risorse umane altamente specializzate nella transazione di immobili, per tale motivo sono stati “reclutati” agenti immobiliari che da anni svolgono tale professione.
Tale attività non può essere svolta dalle banche, infatti sono Società separate giuridicamente che non possono avere per legge alcun “collegamento” con l’attività bancaria in quanto tale.
I sistemi informativi delle 2 società saranno separati e l’eventuale richiesta di mutui seguirà il normale iter di bancabilità. Tradotto: non è rivolgendosi ad un’agenzia facente capo ad uno dei gruppi bancari che si tagliano le curve per accedere ad al mutuo. Sfatiamo anche questo falso mito!
Alcune Associazioni di Categoria degli Agenti Immobiliari stanno cercando di “tutelarsi” con esposti all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per l’ingerenza delle banche nel settore dell’intermediazione immobiliare, non si sa come andrà a finire e intanto meglio accettare di convivere con questi nuovi attori.
Prima di dare giudizi però, sarà bene attendere di vederli sul campo.
Ma un nuovo competitor deve essere stimolo per fare meglio. Certo, chi da anni non ha fatto nulla per adattarsi al mercato e offrire sempre nuovi e migliori servizi ai propri clienti, dovrà preoccuparsi.
Nell’intervista citata sopra la D.ssa Anna Carbonelli di Intesa San Paolo, dice che si lavorerà solo con incarichi in esclusiva, con elevati standard documentali relativi all’immobile oltre che relativi a privacy e antiriciclaggio, e che non ci saranno “abusivi”.
Questi sono standard che noi applichiamo già da tempo. Ma guardiamoci intorno.
- Quante agenzie, anche tra i più importanti franchising, ha questi standard?
- Quanti abusivi ancora oggi lavorano in questo settore e magari vengono pure premiati per i risultati raggiunti?
- Quante volte si lavora con accettabili standard documentali?
E allora dico, ben vengano le banche!
Certo, loro potranno avvalersi di ingenti risorse finanziarie per fare investimenti, e nessuna agenzia potrà competere.
Sarà interessante vedere se questo renderà i vari franchisor un po’ più propositivi nei confronti delle loro reti.
Tuttavia, per mie trascorse esperienze in altri settori, sia in grosse multinazionali che in piccole start up,
devo dire che piccole realtà possono fare meglio di realtà molto più grandi e strutturate, in quanto spesso sono più vicine ai clienti.
Instaurano relazioni più durature, sono più veloci nelle decisioni e nei cambiamenti imposti dal mercato.
E poi, per fare un parallelo, conosco validi professionisti promotori finanziari che gestiscono clienti e che non temono di certo la concorrenza delle Banche per le proposte di investimento ai propri clienti.
Ma sto parlando di validi professionisti.
Un’altra considerazione andrebbe fatta sulle figure professionali che le Banche saranno in grado di attirare.
Mentre alcune Banche faranno delle convenzioni con realtà già presenti sul territorio, Intesa San Paolo ha un modello di business molto diverso e si avvarrà di dipendenti con più o meno esperienza.
Ritengo che l’attività di Agente Immobiliare sia tipicamente un’attività imprenditoriale e non saprei come collocare coloro che da imprenditori si troveranno a fare i dipendenti, solitamente il passaggio è contrario.
Ciò che si vuol offrire al mercato è: organizzazione, metodo e alta professionalità
Su questi temi da anni convengo che siano necessari.
Benvenute a queste organizzazioni se riusciranno, anche grazie ai loro investimenti, a fare cultura e pulizia nel settore.
Infatti noi siamo attivissimi su tale fronte e particolarmente attenti alle esigenze del cliente.
Anche noi pensiamo che questo lavoro non vada “improvvisato” ma vada svolto in modo imprenditoriale.
Compravendere immobili ha un impatto finanziario e psicologico molto forte sulle persone e sulle famiglie.
Forse sarà il più grande acquisto che una persona farà nella sua vita e che li indebiterà per 15/20/30 anni.
Non a caso il nostro slogan è “Case che accolgono persone”.
Sono le persone che fanno la differenza e noi le poniamo al centro del nostro lavoro.
Fonti:
ReatorTV
Puntata del 18/06/2015 – Banche e immobiliare, una nuova sfida per gli operatori?
Anna Carbonelli Dir. Gen. Intesa San Paolo Casa e Bruno Vettore CEO Coldwell Banker Italy